Sonnambulismo: cos’è e come intervenire

Quello del sonnambulismo è un tema che nella letteratura romantica era al centro dell’interesse dei più famosi scrittori e intellettuali del tempo. Chi soffre di questo disturbo si alza dal letto nel bel mezzo della notte e compie azioni come se fosse sveglio, mettendo in alcuni casi in pericolo la propria vita o quella degli altri. Episodi simili si verificano con maggior frequenza tra bambini e adolescenti di età compresa tra i 7 e i 14 anni: si stima che il 5% della popolazione infantile abbia sperimentato almeno un episodio, mentre tra gli adulti è abbastanza raro.
Di solito i sonnambuli si limitano a passeggiare nella propria stanza o a spostare oggetti, ma in alcuni casi (rarissimi) si arriva a incidenti gravi, come hanno riportato a volte le cronache. Scopriamo come riconoscere il disturbo e quali possono essere cause e rimedi.
Cos’è il sonnambulismo
Il termine sonnambulismo indica una condizione medica caratterizzata da un’attività motoria inconscia che porta chi ne soffre ad alzarsi dal letto durante il sonno e a compiere atti apparentemente coscienti, di cui al risveglio non ha alcun ricordo. Annoverato tra le parasonnie, comportamenti anomali durante il sonno, il sonnambulismo si verifica in genere nelle prime ore dall’addormentamento nella fase di massima profondità del sonno (fase Non-Rem). Se invece si manifestano comportamenti motori durante la fase REM, ovvero quando si sogna e ci dovrebbe essere atonia muscolare, non si tratta di sonnambulismo, bensì di un disturbo del sonno che può essere la spia di malattie neurodegenerative come il Parkinson.
Nelle persone sonnambule la corteccia frontale, ovvero la parte del cervello preposta alla memoria e coinvolta nei processi di coscienza, continua a dormire, ma si sveglia quella motoria. Esiste quindi la possibilità di compiere azioni senza controllo e senza esserne consapevoli. Alcuni ricercatori ipotizzano che potrebbe trattarsi di un meccanismo selezionato dall’evoluzione al fine di mantenere uno stato di allerta anche durante il sonno e consentire una rapida fuga in caso di pericolo.
Come si manifesta un episodio di sonnambulismo
Quando una persona è in preda ad un episodio di sonnambulismo può sedersi sul letto e compiere azioni quotidiane, come l’atto di lavarsi o vestirsi. Oppure può alzarsi e iniziare a vagare per la casa, aprire armadi e cassetti, accendere la luce, alzare le tapparelle, farfugliare frasi incomprensibili e può persino uscire di casa e mettersi al volante.
Durante gli episodi di sonnambulismo le attività vengono compiute ad occhi aperti, ma lo sguardo attraversa le persone presenti senza riconoscerle. In alcuni casi il sonnambulo si muove agilmente tra gli oggetti e se gli si parla può rispondere frasi pertinenti o sconnesse. Normalmente l’episodio dura da pochi minuti a mezz’ora, dopodiché la persona torna a letto. Questo disturbo può aumentare il rischio di farsi male: chi ne soffre potrebbe infatti urtare contro corpi estranei mentre cammina in stato di incoscienza o mettere in pericolo la propria vita cadendo dal balcone o da una finestra.
Come comportarsi di fronte ad un attacco di sonnambulismo? La risposta è sorvegliare ma non svegliare. Infatti, se il sonnambulo viene svegliato è confuso, disorientato e può avere reazioni violente perché non si rende conto di chi ha davanti. Quindi non è opportuno cercare di svegliarlo, ma è importante stargli vicino, assicurarsi che muovendosi non urti angoli o oggetti e provare, senza gridare e toccarlo con insistenza, a ricondurlo a letto.
Quali sono le cause del sonnambulismo
Al momento non è ancora chiaro cosa si nasconda dietro al sonnambulismo, ma alcuni studiosi sottolineano la forte componente ereditaria. Infatti, le persone con una storia familiare di sonnambulismo hanno una tendenza più alta della media a sviluppare questo disturbo. La causa, secondo studi recenti, sarebbe un’alterazione genetica del cromosoma 20, ma i geni responsabili devono essere ancora identificati con precisione.
Su questa predisposizione genetica si innestano poi delle cause scatenanti. Ad esempio, tra i pazienti affetti da sonnambulismo sono state rilevate persone che presentano segni di affaticamento, ansia e stress oppure che soffrono di un disturbo del sonno.
Gli specialisti tendono a imputarlo anche ai seguenti fattori:
- stati febbrili (soprattutto nel bambino),
- apnee notturne provocate dall’ipertrofia adenotonsillare,
- deprivazione del sonno,
- russamento,
- sindrome delle gambe senza riposo,
- consumo di alcol,
- abuso di sostanze stupefacenti,
- uso di certi farmaci,
- elementi che disturbano il sonno, come un rumore che sveglia bruscamente.
La diagnosi del sonnambulismo
Se gli episodi di sonnambulismo si ripetono con una certa frequenza, è consigliabile effettuare una visita dal medico di famiglia che, se lo riterrà opportuno, indirizzerà ad un centro per i disturbi del sonno per avere una diagnosi certa e impostare una terapia.
Terapie e rimedi per chi soffre di sonnambulismo
Il sonnambulismo è un disturbo che tende a scomparire da solo nel tempo, ma non mancano i casi di persistenza in età adulta. Il trattamento è una combinazione di terapia cognitivo-comportamentale e cambiamenti nello stile di vita. In particolare, è importante stabilire una routine del sonno che includa abitudini quali:
- coricarsi tutte le notti alla stessa ora,
- dormire in una stanza confortevole e buia,
- evitare di assumere bevande eccitanti contenenti caffeina la sera,
- tenersi a distanza da display luminosi e videogiochi prima di dormire,
- fare pipì appena prima di andare a letto per non doversi alzare la notte per dare sfogo allo stimolo minzionale.
Come prevenire il sonnambulismo
Per prevenire il sonnambulismo, una volta individuati i fattori scatenanti, bisogna modificare le abitudini di vita in funzione di questi. Inoltre occorre cercare di ridurre lo stress, eliminare le emozioni negative e arrivare alla fase di sonno rilassati attraverso rituali che possono essere rappresentati da un bagno caldo, una tisana, la lettura e altre attività rilassanti. Infine, bisogna avere l’accortezza di mettere in sicurezza la casa eliminando eventuali ostacoli, tenendo le tapparelle abbassate e la porta chiusa, senza le chiavi nella toppa, e se, il sonnambulo è un bambino, evitando di farlo dormire nella parte alta del letto a castello.
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