Epilessia notturna: cause, sintomi e trattamenti

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Cos’è l’epilessia
L’epilessia si manifesta con le crisi epilettiche, o sindromi convulsive, che sono delle scariche elettriche incontrollate che avvengono all’interno della corteccia cerebrale (la parte esterna del cervello) interferendo e inceppando l’attività normale del cervello. Le informazioni all’interno delle cellule del sistema nervoso vengono trasmesse attraverso delle scariche elettriche, degli impulsi che danno il comando al cervello. Può capitare in alcuni soggetti che queste scariche appunto non funzionino bene e causano l’epilessia che può manifestarsi in maniera più o meno grave. La crisi epilettiche avvengono all’improvviso senza nessun preavviso (il termine epilessia infatti deriva dal greco dalla parola epilambanein che significa “essere colti di sorpresa”.
L’epilessia è una patologia che colpisce solitamente i bambini e gli ultrasessantenni; se colpisce persone sopra i 25 anni si parla di epilessia tardiva. Nella maggior parte dei casi l’epilessia si può curare e trattare ed è possibile condurre una vita normale convivendo con la malattia. Ad essere maggiormente colpite sono le persone che vivono nei paesi in via di sviluppo ed è talmente diffusa tanto da essere definita come una malattia sociale.
Cause che provocano l’epilessia
Nel 50% dei casi non si conoscono le reali cause che scatenano l’insorgenza della malattia e in questo caso si parla di di forme idiopatiche o primarie. Nel restante 50% si parla di epilessia secondaria o sintomatica e le casue in questo caso possono essere molteplici:
- Carenza di ossigeno alla nascita;
- Disturbi metabolici nei bambini al di sotto dei 2 anni;
- Patologie congenite come la sindrome di Down;
- Infiammazioni, spesso scatenate da infezioni, come meningite o encefalite;
- Parassitosi come la neurocisticercosi, provocata dalla Tenia solium;
- Malattie neurologiche come il morbo di Alzheimer;
- Ischemie cerebrali (ictus cerebrale, nei quali casi si parla di epilessia vascolare cerebrale);
- Violenti urti alla testa (epilessia post-traumatica);
- Tumori a carico del cervello;
- Abuso di alcolici (epilessia alcolica) o sostanze stupefacenti;
- Fattori genetici e familiarità.
Epilessia notturna del lobo frontale: di cosa si tratta
Una delle patologie a carattere neurologico più frequenti è l’epilessia e quando questa si manifesta durante la notte, mentre si dorme, si parla di epilessia notturna e colpisce sia gli uomini che le donne. Nello specifico si potrebbe parlare di epilessia notturna del lobo frontale ad eredità autosomica dominate (ADNFLE).
La crisi epilettica è caratterizzata da comportamenti anomali come convulsioni, dovuti ad una vera e propria scarica elettrica di cellule nervose del cervello, la cui attività si arresta per poco tempo. Non sempre durante le crisi notturne si verificano crisi epilettiche, in quanto molto spesso si verificano altre anomalie come movimenti del corpo involontari, scatti improvvisi e, in casi più rari, anche emissioni di urla.
Diagnosi della malattia
Diagnosticare questo disturbo del sonno non è molto semplice perché la sintomatologia è pressoché simile alle parasonnie, altri disturbi del sonno. L’epilessia notturna si manifesta soprattutto nei bambini che non si accorgono della crisi e non hanno alcun ricordo si essa, ma possono presentare solo un senso di disorientamento al termine, anche se quest’ultimo non rappresenta un sintomo specifico e può confondersi con altre patologie. In alcuni casi, dopo la crisi è possibile che il bambino emetta vocalizzi incomprensibili, come se parlasse in un’altra lingua, o che abbia dei comportamenti tipici del sonnambulismo.
Questi fenomeni potrebbero essere confusi con gli incubi notturni, pertanto è importante per i genitori osservare bene il comportamento del bambino durante le crisi e dopo. Spesso si confondono le crisi miocloniche dei neonati con le crisi epilettiche, ma le prime sono assolutamente normali, in quanto comportamenti para-fisiologici che scompaiono totalmente con la crescita del bambino.
Le cause dell’epilessia notturna
Per la metà delle persone affette da epilessia notturna non esiste una vera e propria causa, mentre per l’altra metà giocano un ruolo fondamentale alcuni fattori, ecco quali sono.
- Genetica: se diversi membri della famiglia hanno avuto delle crisi epilettiche è molto probabile che possono manifestarsi anche in altri familiari con lo stesso corredo genetico, in quanto alcune tipi di epilessia sono stati associati a geni specifici. Tuttavia, la genetica costituisce solo una parte delle cause dell’epilessia, ma non è un fattore scatenante;
- Malattie infettive: quelle che interessano il cervello come meningite, AIDS ed encefaliti possono scatenare crisi epilettiche;
- Traumi alla testa: un trauma al cranio può far insorgere l’epilessia anche dopo mesi o, addirittura, anni.
- Danni perinatali: i neonati sono particolarmente sensibili ai danni al cervello al momento della nascita che possono essere causati da diversi fattori;
- Malattie del cervello come ictus o tumori;
- Disturbi dello sviluppo come neofibromatosi e autismo;
- Età: l’epilessia notturna è molto più frequente nei bambini e nei soggetti di età superiore ai 60 anni.
- Febbre alta: aumenta l’eccitabilità dei neuroni e può, quindi, scatenare crisi epilettiche.
- Luci intermittenti: come quelle stroboscopiche o emesse dai videogiochi in rapida successione.
- Alcol e droga.
Quali sono i sintomi
L’epilessia notturna presenta una sintomatologia variabile che si basa sull’origine e la modalità dell’attività elettrica anomala del lobo frontale. Con maggiore frequenza si riscontra l’assunzione di una postura anomala e asimmetrica, scatti e movimenti degli arti incontrollati e grida. Le crisi notturne hanno una breve durata, ma la frequenza può essere variabile da pochi episodi all’anno a molte crisi durante la stessa notte.
Le crisi epilettiche notturne spesso vengono anticipate da una serie di sintomi premonitori come paura, tensioni muscolari, ansia e formicolii. Tra i sintomi più comuni troviamo: smorfie, calci, spinte con il bacino, urla, rise, vocalizzi anche privi di senso, postura asimmetrica, sensazioni emotive e viscerali, movimenti clonici, masticazione, eccessiva salivazione, allucinazioni gustative.
Diagnosi e trattamenti della malattia
Diagnosticare l’epilessia notturna può essere difficile per un medico proprio perché le crisi avvengono durante il sonno e spesso vengono confuse con altri disturbi del sonno, le parasonnie, che presentano una sintomatologia piuttosto simile. Se si sospetta che il neonato o il bambino abbia crisi epilettiche durante il sonno lo si può monitorare con un baby monitor e, inoltre, al mattino si possono notare dei segni dell’avvenuta crisi notturna come sonnolenza eccessiva, letto bagnato, mal di testa o vomito.
Per la diagnosi i medici utilizzano le immagini dell’attività elettrica del cervello registrate dall’EEG e altri esami effettuati con apposita strumentazione. Per una diagnosi accurata, oltre agli esami specifici, è fondamentale la descrizione delle crisi e tenere un diario per segnare sintomi e frequenza. Nella maggior parte dei casi il trattamento consiste nella terapia farmacologica per impedire la manifestazione delle crisi.
Nel caso in cui la terapia farmacologica non fosse sufficiente, la soluzione potrebbe essere l’intervento chirurgico per asportare il focolaio celebrale. Per quanto riguarda i bambini, generalmente non viene consigliato nessun trattamento, in quanto il problema si può risolvere da solo.
LINK UTILE: Epilessia e sonno (scarica PDF)
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