Apnea notturna: sintomi, cause, rimedi

Fra i disturbi del sonno, l’apnea notturna è uno dei più pericolosi perché è un vero e proprio arresto della respirazione che può durare anche più di 10 secondi nei casi più gravi. Ci sono diverse cause scatenanti e in questo articolo vedremo come affrontare questa problematica che colpisce una buona percentuale della popolazione mondiale.
Cos’è l’apnea notturna
Durante la notte tutti noi abbiamo bisogno di un buon sonno ristoratore per risvegliarci rilassati e pieni di energia per affrontare un nuovo giorno. A volte capita di soffrire di disturbi del sonno che rendono difficile l’addormentarsi o comunque comportano risvegli frequenti. Uno di questi è appunto l’apnea notturna che consiste nell’interruzione della respirazione in maniera ciclica durante il sonno. Questa interruzione può durare 10 secondi o anche di più e può essere causata da diversi fattori.
Questa sindrome è particolarmente comune e si manifesta quando le vie aeree vengono ripetutamente ostruite per il collasso del tessuto nella parte posteriore della gola, tipico dell’avanzare dell’età. Si tratta di una condizione molto spiacevole perché la mancanza di ossigeno provocata dall’apnea causa il risveglio e ovviamente a lungo andare questo si ripercuote negativamente sulla qualità della vita impedendo di fatto un buon riposo notturno.
Quali sono i sintomi
Come è facile intuire, le conseguenze principali di questo disturbo sono:
- eccessiva sonnolenza diurna,
- difficoltà nella concentrazione e nella capacità di memoria,
- rischio di incidenti di vario genere,
- sbalzi di umore,
- riflessi lenti,
- irritabilità.
Ci sono poi delle conseguenze più gravi, infatti se non opportunamente trattata, la sindrome porta alla depressione e può favorire l’insorgere di patologie legate al fegato, al peso, al cuore e diabete. È importante essere ben informati sull’apnea notturna perché colpisce persone di tutte le età e di entrambi i sessi e quindi se si ha il sospetto di soffrirne bisogna subito contattare il proprio medico per una valutazione della qualità del sonno, solitamente tramite un esame chiamato polisonnografia che si esegue in centri specializzati.
È abbastanza semplice capire se si soffre di apnea notturna, magari consultandosi anche con il partner di letto o prestando attenzione a condizioni di eccessiva sonnolenza diurna, spossatezza, mal di testa al mattino, se si è russatori cronici, se si perde facilmente la concentrazione quando facciamo qualcosa.
Tipologie di apnea notturna
Passiamo ora alle tipologie del disturbo, che colpisce in diversi modi. Come abbiamo detto una delle più diffuse è il cedimento del tessuto nella gola, in questo caso si parla di apnea ostruttiva (O.S.A.: Obstructive Sleep Apnea), detta anche malattia dei grandi russatori, ossia chi ne soffre cerca di respirare ma c’è qualcosa che lo impedisce e questo causa un notevole sforzo perché aumenta la pressione arteriosa e si intensifica la frequenza cardiaca provocando il risveglio. Uno dei sintomi più evidenti di questo disturbo è il russamento notturno, un vero campanello d’allarme.
Quando invece sono i fattori neurologici a causare l’arresto della respirazione durante le ore di sonno dovuti alla mancanza di stimoli nervosi alla muscolatura respiratoria, si parla in questo caso di apnea notturna di tipo centrale. In pratica il cervello non riesce a gestire la respirazione ed è come se si dimentichi di questa importante funzione, rendendo il sonno più superficiale e la respirazione molto più lenta fino appunto a fermarsi per pochi secondi. Quando si parla di apnea notturna centrale non bisogna considerare solamente l’età che avanza ma anche fattori diversi, come quelli neurologici appunto. Infatti questa sindrome purtroppo può colpire anche i bambini.
Infine abbiamo l’apnea mista che può essere trattata come ostruttiva ed è l’unione delle due tipologie e va trattata come se fosse un’apnea ostruttiva.
Apnea notturna: Cause
Per quanto riguarda le cause, anche queste possono essere di diverso tipo e riconducibili sia a fattori fisiologici che medici. Ecco le principali:
- Anatomia: ovviamente ogni persona è diversa dall’altra e ognuno di noi ha caratteristiche fisiche diverse che in questo caso, possono contribuire alla comparsa del disturbo. Ad esempio, la dimensione e posizionamento del collo, della mascella, della lingua e ogni componente della parte posteriore della gola possono influenzare il flusso d’aria attraverso le vie respiratorie;
- Obesità: comune soprattutto negli adulti, l’obesità comporta un accumulo di grasso nel collo e questo ovviamente ostacola le vie aeree;
- Sedativi: l’utilizzo di farmaci può rilassare il tessuto della gola e quindi favorire l’apnea notturna, la stessa cosa vale per l’alcol;
- Storia familiare: in alcuni casi, chi ha parenti stretti che soffrono di questa sindrome ha più probabilità di svilupparla;
- Fumo: chi fuma soffre maggiormente di apnea notturna rispetto ai non fumatori;
- Problemi di natura genetica: anche se più raramente, ci possono essere delle sindromi genetiche che causano l’apnea notturna come ossa facciali di dimensioni diverse dal normale che quindi modificando la struttura alterano il passaggio d’aria;
- Dormire in posizione supina: in questa posizione il tessuto della gola collassa più facilmente;
- Insufficienza cardiaca o renale: chi soffre di queste patologie è predisposto perché esse causano l’accumulo di liquidi proprio nella zona del collo;
- Congestione nasale: in questo caso la capacità di respirare con il naso è minore e quindi si può soffrire di apnea notturna.
Ci sono poi dei fattori che possono contribuire al disturbo ma in maniera meno frequente, è comunque opportuno citarli:
- Problemi endocrini: il sistema di ghiandole secerne ormoni che possono influenzare la respirazione, ad esempio chi soffre di ipotiroidismo poiché il cervello non riuscirà a regolare correttamente il respiro durante il sonno. Altra condizione che fa parte di questa categoria è l’acromegalia, ossia eccessivi livelli di ormone della crescita, disordine che muta velocemente le ossa facciali agendo anche sulla gola e dunque sul flusso d’aria. Anche l’ovaio policistico può essere una causa perché collegato al sovrappeso;
- Alterazioni neuromuscolari: patologie come ictus, miastenia, distrofia miotonica e altre, interferiscono con la comunicazione fra cervello e torace causando apnea notturna per vie aeree che non funzionano correttamente;
- Nascita prematura: hanno una maggiore probabilità di essere colpiti da apnea notturna i bambini che nascono prima di 37 settimane.
Come trattare l’apnea notturna
La sindrome delle apnee notturne ostruttive (OSAS) richiede un trattamento perché è una condizione curabile e bisogna farlo soprattutto se il numero delle interruzioni nella respirazione (della durata di 10 secondi almeno) è pari o superiore a 5 ogni ora di sonno. Consigliamo di rivolgersi a uno specialista anche se il disturbo è meno aggressivo perché comunque si tratta di una scarsa ossigenazione ed è pericolosa. La sonnolenza diurna è un sintomo che non deve essere sottovalutato.
Gli accorgimenti riguardano lo stile di vita, infatti si possono seguire semplici regole quali:
- adottare una routine del sonno,
- evitare fumo e alcol,
- praticare attività fisica associandola a una buona dieta,
- eliminare farmaci con effetto sedativo,
- non dormire supini (sulla schiena).
Se la sindrome è particolarmente grave e invalidante, uno pneumologo saprà consigliare il trattamento migliore diagnosticando il problema ed eventuali altre patologie tramite la polisonnografia.
Trattamenti per curare l’apnea notturna
Una delle forme più lievi della patologia è il russamento. Il russamento oltre ad essere fastidioso non permette una corretta respirazione durante il sonno con conseguenze negative per l’organismo. I trattamenti per curare il disturbo dell’apnea notturna sono due: di tipo medico o di tipo chirurgico.
Terapia medica
Una valida terapia medica per curare l’apnea e il russamento è la C.P.A.P. (Continous Positive Air Pressare). Questa terapia prevede di applicare una mascherina su naso e bocca, fissata con dei lacci dietro la nuca, e tramite questa mascherina viene insufflata aria ambiente a pressione nelle prime vie aeree con un apparecchio. Questa terapia permette di ottenere effetti benefici per il paziente fin da subito anche se le prime volte potrebbe non essere semplice dormire con la mascherina attaccata.
Terapia chirurgica
L’altra terapia per far fronte alla sindrome delle apnee notturne e al russamento in genere è la terapia chirurgica (roncochirurgia). Il chirurgo otorinolaringoiatra andrà ad intervenire chirurgicamente sulle prime vie aeree per modificare e sistemare i punti di maggiore ristrettezza e collabimento dei tessuti. Di solito con questa terapia vengo operati il naso, il palato molle, la base della lingua, la mandibola, le tonsille, le adenoidi, ecc. Il chirurgo valuterà ogni caso specifico di ogni paziente per intervenire nel modo più appropriato. Questa terapia però, seppur efficace, non può risolvere da sola tutti i problemi se non accompagnata con un cambiamento dello stile di vita del paziente.
Altri metodi per curare il russamento
Un rimedio efficace e sicuro per curare i disturbi del sonno legati alle apnee e al russamento è Snoran Plus. Si tratta di un prodotto naturale efficace per ridurre il russamento, assicurare un sonno profondo e ristoratore e migliora la respirazione. Inoltre si tratta di un metodo non invasivo che di sicuro da sollievo e un effetto benefico già dai primi utilizzi. Snoran Plus si usa in maniera molto semplice con pastiglie all’interno della confezione semplicemente bevendo un bicchiere d’acqua. Per maggiori informazioni sul prodotto clicca qui.
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